Caracas, raccontata da un Italiano

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Toni
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Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » mer feb 23, 2011 10:41 pm

Trovato per caso in YouTube, questa è la città dove ho trascorso i migliori anni della mia vita...
48, per essere esatto. Culla dei jig "Plumitas"


(Nota) Non tutte le vedute sono di Caracas...

http://www.youtube.com/watch?v=YRkN-8XG ... ature=fvwp
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da spigolax » gio feb 24, 2011 11:07 am

bellissimo, posti "caldi" oltre che di temperatura anche di animo delle persone..mi piace un sacco :smt023
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » gio feb 24, 2011 11:45 am

"le persone..."
questo è, oltre a tutte le ricchezze naturali, petrolio, oro, ferro, acqua, clima, foreste, mare, e chi più ne ha più ne metta, il più grande tesoro che ha quella terra benedetta dal Signore.
Peccato che la politica, come in tutti i paesi del mondo, abbia rovinato tutto, e non tanto l'attuale, ma quella iniziata nel 58' fino al 2000 impedendo che il Venezuela fosse la 1° del Sud America, forse la 2° di America tutta.
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da savio » gio feb 24, 2011 12:01 pm

Toni ha scritto:questa è la città dove ho trascorso i migliori anni della mia vita...
48, per essere esatto.
Tony sarebbe bello conoscere la tua storia
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » gio feb 24, 2011 12:17 pm

Se qualche giorno ho il tempo e la "vena" per mettere giù qualche riga, lo farò volentieri.

Lo sapevate che in Venezuela NON ESISTE una moneta per pagare 1 LITRO di benzina?
Un litro costa MENO che la moneta PIU' PICCOLA in circolazione... :(
E' secondo mi ha scritto un mio amico, sono arrabbiatissimi perché vogliono aumentare i prezzi un po' !!
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da marshal » gio feb 24, 2011 12:32 pm

Toni, sfortunatamente, del Venezuela le uniche cose che conosco sono:
1) aeroporto di Caracas ..... ci ho passato 20 ore prima di andare a Miami
2) La Chevere che fanno a Marina di Camerota (paese con alto tasso di emigranti venezuelani ..di ritorno) ai primi di Giugno.
3) Le arepas
4) il platano
5) e, solo di vista . :smt033 :smt060 ...... Ainett Stephens


Volendo con una spesa realmente irrisoria ci potrei andare ma gia so che non ci andrò mai ..... :smt021

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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » gio feb 24, 2011 1:00 pm

:-D

Per la cronaca, "Chévere" è l'equivalente a "fico" in Italiano, "cool" in Inglese.
Termine moooolto usato da tutti, senza distinzione di età né status sociale.

Ainett Stephens, bella donna, ma con quel nome non sembra del tutto venezuelana...

"Las arepas" - mia moglie (venezuelana) le fa regolarmente a casa, anzi, ieri sera è stata la mia cena: due arepas farcite con Salame Ungherese, Sottilette, prosciutto cotto e imburrate con della margarina. Che bontà!! (Le puoi farcire come meglio piace a te).
Si usa farina di mais precotta, apposta per arepas. In Italia la produce "Farine Magiche", in Venezuela e in tanti supermercati italiani si vende la "Harina PAN"

Il "platano" – fratello “rozzo” delle Banane (non quelle che faccio io :-D :-D ), da non mangiare crudo, appunto come una banana. Li trovo nel supermercato vicino casa. Occhio, che se non sai cogliere il punto giusto di maturazione, dopo friggerli o fatti nel forno cosparsi di zucchero e avvolti in carta forno, non sapranno del tutto bene come dovrebbero, perciò molta gente dice che non tanto li piacciono. Per me sono uno squisito "dessert". Se son fatti bene sono uno squisito dolce al palato.
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Alefish » gio feb 24, 2011 2:21 pm

Toni ha scritto: Il "platano" – fratello “rozzo” delle Banane (non quelle che faccio io :-D :-D ), da non mangiare crudo, appunto come una banana. Li trovo nel supermercato vicino casa. Occhio, che se non sai cogliere il punto giusto di maturazione, dopo friggerli o fatti nel forno cosparsi di zucchero e avvolti in carta forno, non sapranno del tutto bene come dovrebbero, perciò molta gente dice che non tanto li piacciono. Per me sono uno squisito "dessert". Se son fatti bene sono uno squisito dolce al palato.
Ne so qualcosa, è tipico anche della cucina Cubana; leggermente meno maturi, tagliati sottilissimi e fritti vengono anche serviti in sostituzione delle patatine e prendono il nome di chicharritas :smt016
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » gio feb 24, 2011 2:58 pm

Si, noi li tagliamo nel senso lungo e li chiamiamo "tajadas"

Eccoli qua:
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Più maturi sono e più dolce sanno.
La buccia dev'essere nera e sembrare quasi una banana marcia...



Queste sono le "arepas"
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La farina made in Italy per le arepas: (buonissima)
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Armando » gio feb 24, 2011 3:56 pm

Ciao Toni ... anni fa quando lavoravo nel settore armiero ero stato qualche giorno a Caracas per portare avanti un progetto di un'officina di manutenzione di "oggetti" da loro acquistati anni prima ... insomma avevo a che fare con l'esercito.
Ero in un albergo piuttosto bello che si chiamava Tamanaco .. e da lì quand'ero libero avevo fatto un paio di puntate a piedi verso il centro città. Una domenica ero anche arrivato, seguendo le indicazioni, fino alla casa natale del Libertador che era abbastanza distante.
Ma poi mi avevano detto che ero matto ad andare in giro da solo e che era molto meglio che me ne stessi presso la piscina. :(
Comunque una bella città e un bel clima. :grin: (mentre giù all'aeroporto era molto più umido)
Peccato che il progetto non fosse poi continuato perchè avrei visitato anche la zona di Maracaibo, dato che gli oggettini venivano impiegati lì vicino.
Ciao :grin:
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » gio feb 24, 2011 5:25 pm

Infatti, l'Hotel Tamanaco è uno dei più famosi 5 stelle di Caracas. Lì si è sposata mia figlia e io ci passavo di fronte tutti i giorni per andare al lavoro. Si trova in Las Mercedes.

Scommetto che avevi a che fare con CAVIM, anche loro erano a Las Mercedes, e forse ci arrivavi pure a piedi... :grin:

Che anno parliamo?



Hotel Tamanaco
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Vista dall'Hotel
(dietro quella montagna c'è il mare...)
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La piscina di Armando
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Segni di antichità...
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Per quanto riguarda il "startene a casa", be', in ogni paese del mondo ci sono quartieri che è meglio starsene alla larga se non li conosci. E' ovvio che il consiglio ti è stato dato perché eri solo e non sapevi dove andavi.

Se qualcuno vuol andare e gli serve un traduttore, sono a disposizione. Si può anche far qualcosa per l'alloggio e trasporto locale gratis :-D :-D :-D
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Armando » gio feb 24, 2011 5:50 pm

Che anno parliamo?
Mah .. così a memoria direi '83 oppure inizio '84.
Mi venivano a prendere in auto dei funzionari militari e si andava in una specie di arsenale, non vicinissimo, dove c'erano i tecnici.

Eh eh "la piscina di Armando" :lol: ... fosse per me ci seminerei qualche bel pesce :smt106
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » gio feb 24, 2011 6:04 pm

CAVIM in Las Mercedes erano gli uffici, forse allora andavi a "Fuerte Tiuna"

In ogni caso, io ero lì a quell'epoca... a pescare!! :(
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da spigolax » gio feb 24, 2011 6:57 pm

Alefish ha scritto:
Toni ha scritto: Il "platano" – fratello “rozzo” delle Banane (non quelle che faccio io :-D :-D ), da non mangiare crudo, appunto come una banana. Li trovo nel supermercato vicino casa. Occhio, che se non sai cogliere il punto giusto di maturazione, dopo friggerli o fatti nel forno cosparsi di zucchero e avvolti in carta forno, non sapranno del tutto bene come dovrebbero, perciò molta gente dice che non tanto li piacciono. Per me sono uno squisito "dessert". Se son fatti bene sono uno squisito dolce al palato.
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i camerunensi lo usano salato,come contorno, ne mangio spesso,ogni volta che vado a casa di mia sorella :wink:
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » gio feb 24, 2011 8:50 pm

Si, anche noi, ma questa è la versione non matura, ovvero quando il platano ha la buccia ancora verde.
Si tagliano nel senso rotondo, a rotelle piuttosto spesse di un cm e mezzo +/- per poi essere schiacciati dopo la frittura con una mazzuola di legno e quindi salati.
In questo caso li chiamiamo "tostón" (singolo) "tostones" (plural)

Qui in Italia li ho comprati in bustine come le patatine, non spessi e schiacciati :-D , ma tagliati sottili, appunto come le patatine.
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Alefish » gio feb 24, 2011 10:10 pm

Yes, tostones anche a Cuba quelle spesse, chicharritas quelle sottilissime, salate e croccanti, dal "platano" verde come giustamente dice Toni!
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da ale170 » mar mar 01, 2011 7:39 pm

ciao Toni, io per un pochino sono venezolano o meglio lo era mia nonna, a Caracas mi ci portava lei in estate quando ero piccolo, che ricordi e che viaggi. una bellissima città la ricordo con molto affetto, adesso dopo qualche annetto e grazie alle vie multimediali sono ritornato in contatto con la parte della mia famiglia che è rimasta li. sto organizzando un viaggio per fine 2011 dove rincontrerò tutti i miei cugini che non vedo da più di 20 anni e poi la seconda parte del viaggio a La Guaira a cercare qualche bel blue marlin. se vuoi si può cercare di organizzare.
ciao

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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Giotto » mar mar 01, 2011 8:31 pm

Il pampero! :-D
Ovviamente penso che quello che beviamo qua non ha niente a che vedere con quello indigeno.
Pero l'aniversario non mi dispiace affatto... :smt030 :smt023
Giorgio

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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » mar mar 01, 2011 9:11 pm

ale170 ha scritto:... la seconda parte del viaggio a La Guaira a cercare qualche bel blue marlin. se vuoi si può cercare di organizzare.
ciao
E' sicuro che non tornerai a mani vuote...
Grazie dell'offerta, non credo che possa andarci anche se prima o poi devo tornare per ricevere la mia pensione.
Giotto ha scritto:Il pampero! :-D
Ovviamente penso che quello che beviamo qua non ha niente a che vedere con quello indigeno.
Pero l'aniversario non mi dispiace affatto... :smt030 :smt023
Le bibite alcoliche indigeni che ne ho sentito solo parlare, sono fatte con mais o yuca (manioca) fermentata, il Pampero è uno rum di ottima qualità, fatto con la canna di zucchero. Anche questo trovo nel supermercato vicino casa. Vi consiglio di assaggiare "Rhum ORANGE liqueur" di Santa Teresa, la casa produttrice di rum concorrente della Pampero.

http://www.rumclub.org/prodotti/i-rum-d ... ta-teresa/
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Giotto » mar mar 01, 2011 10:17 pm

Toni ha scritto:
Giotto ha scritto:Il pampero! :-D
Ovviamente penso che quello che beviamo qua non ha niente a che vedere con quello indigeno.
Pero l'aniversario non mi dispiace affatto... :smt030 :smt023
Le bibite alcoliche indigeni che ne ho sentito solo parlare, sono fatte con mais o yuca (manioca) fermentata, il Pampero è uno rum di ottima qualità, fatto con la canna di zucchero. Anche questo trovo nel supermercato vicino casa. Vi consiglio di assaggiare "Rhum ORANGE liqueur" di Santa Teresa, la casa produttrice di rum concorrente della Pampero.

http://www.rumclub.org/prodotti/i-rum-d ... ta-teresa/
:smt023

Per indigeno, però, intendevo il rhum che viene prodotto e BEVUTO in Venezuela, anche il pampero stesso.
Un mio ex collega, cubista convinto come diceva lui, per cui cuba è una seconda casa e che ha sposata una cubana, mi diceva che i vari rhum cubani tipo havana club e co. sono versioni prodotte per esportazione e largo consumo. A quanto mi diceva lui, queste ditte spediscono all'estero una specie di concentrato denso che poi viene allungato ed imbottigliato e nulla ha a che vedere con la stessa marca prodotta per il mercato locale. Mi avra detto una c@zza@t@? :smt005 Il pampero che bevi qui è identico a quello che bevi a Caracas?
Giorgio

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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » mar mar 01, 2011 10:46 pm

Giotto ha scritto:
Per indigeno, però, intendevo il rhum che viene prodotto e BEVUTO in Venezuela, anche il pampero stesso.
Scusami, apprendo che in Italia indigeno è sinonimo di autoctono...
Per "indigeno" credevo che parlavi degli "indios" appunto chiamati "indígenas" in loco.
:smt023


Giotto ha scritto:A quanto mi diceva lui, queste ditte spediscono all'estero una specie di concentrato denso che poi viene allungato ed imbottigliato e nulla ha a che vedere con la stessa marca prodotta per il mercato locale. Mi avra detto una c@zza@t@?
Indubbiamente. Consiglierei di controllare cosa compra e dove o a chi...

Giotto ha scritto: Il pampero che bevi qui è identico a quello che bevi a Caracas?
Identico e direi che a volte meglio. Meno venduto = Più invecchiato :smt023
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Giotto » mar mar 01, 2011 11:16 pm

Grande Toni e grazie delle spiegazioni. :smt023

Ora devo assaggiare il Santa Teresa... :smt030 :smt030 :-D :smt023
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da Toni » ven feb 08, 2013 7:08 pm

Ciao ragazzi, tempo che non ci sentiamo.

Sono appena tornato dai Caraibi (Venezuela) e mi son portato questo:

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Quoto:
"Questo Ron Cacique Antiguo prodotto in Venezuela fa parte di un edizione limitata, ed è uno degli ultimi rum al mondo ad essere ancora distillato nei tradizionali alambicchi di rame a ripasso. Dal colore mogano, ha un aroma intenso di frutta matura e di cacao. Ha un gusto caramellato tipico della produzione locale ma d’altro canto unico nella tipologia di distillazione pot still. Pieno e rotondo, risulta caldo in bocca morbido e dal finale persistente, quasi mielato. Bottiglie numerate , un vero premium!"


Invecchiamento con metodo solera di 12 anni.

A me piace un sacco, ma lascio la parola a chi lo ha provato e se ne intende davvero.

:wink:

Toni
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Re: Caracas, raccontata da un Italiano

Messaggio da mimmus » sab feb 09, 2013 8:34 am

Ti saprò dire com'è dopo che me ne avrai mandato una bottiglia :smt030 :smt030

Ciao Toni, bentornato :smt018
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