Non avrei mai pensato di ritornare dalla Corsica e di non ritrovare più il mio amico Francesco.
La vita è strana, e a volte non ti rendi conto di quanto una persona sia veramente importante fino al momento in cui ti trovi a non averla più accanto.
Ero vicino ad Ajaccio Giovedì pomeriggio, dopo una mattinata spensierata con la mia ragazza a fare il bagno nelle splendide acque corse appuntando sulla carta tutte le informazioni possibili sul fondale che riuscivo a scorgere grazie alle mie infime capacità natatorie in previsione di un futuro viaggio di pesca verso ottobre...
intanto la mia fedele canna da spinning scalpitava in macchina, smaniando dalla voglia di provare anche le acque della Corsica!
Verso le tre mi siedo con Federica ad un tavolino di un piccolo bar sulla spiaggia, una caletta poco affollata, molto tranquilla ed ordiniamo un gelato...si stava bene...in quel momento mi squilla il telefono, è Fede che non so cosa voglia, lo sa che sono in Corsica, è strana questa telefonata....rispondo...non capisco...poi si...
Francesco era in gommone coi suoi genitori, aveva insistito per andare ad immergersi su quella secca con la quale si era fissato e di cui aveva già disegnato la mappa sottomarina....suo padre non voleva, era tardi e c'era pure in mente di entrambi l'idea di andare a provare i cani...l'apertura è vicina! Ma lui testardo insiste, sicuro dei suoi mezzi e forte di una passione totalizzante per il mare.
Arrivano sulla secca di Mezzo Canale, tra l'Argentario e il Giglio...lo sa che sott'acqua è pericoloso, ma è il suo elemento naturale, molto più che la terra...è li sotto che si sente bene, deve tuffarsi!
Sa di avere rispetto per il mare non effettuando mai prelievi illogici o senza senso...sa che è un rischio che vale la pena correre per sentirsi libero e vivo...
Inizia l'immersione come al solito, lo so è come lo vedessi ora mentre batto con gran difficoltà queste parole sul mio portatile, qualche tuffo di studio e poi via, inizia la caccia....capisce che il pomeriggio può essere quello giusto, la grande cernia è la, fuori dalla tana....basta capire come prenderla...
Un tuffo...un altro...torna al gommone, sorride...lo sa che ha capito come fare, chissà seguendo quale guglia o appostandosi dietro quale masso a oltre 25 metri di fondo...l'ha già fatto tante volte... ha già avuto tra le braccia quei grandi pesci che per molti pescatori sono solo un sogno...quei compagni di avventura che guardandoli negli occhi brillanti alla luce esterna del sole una volta vinti, più volte mi ha confidato che se fosse stato possibile gli avrebbe ridato volentieri la vita...
Sorride ai suoi genitori, convinto di risalire di li a poco con la grande preda...un capriola e giù...l'aspetto è giusto, la cernia si avvicina...spara...presa!! Il pesce si dibatte forte trapassato dall'asta...lo sente!! Lo vede!! È felice!! L'ha presa!!
Purtroppo la fine di questo racconto non è quella che tante volte mi ha raccontato...e io mi sono ritrovato lontano da Grosseto e impossibilitato a tornare a casa a causa di quelle stramaledette abitudini che portano tutti ad andare in vacanza ad Agosto e ad intasare le navi...
Bloccato in Corsica la mattina in cui i miei amici andavano a dargli l'ultimo saluto, non potevo far altro che andare sul mare...è li che avrebbe voluto che fossi per potergli raccontare tutte le emozioni delle pescate a spinning in Corsica!
Era anche un grande spinner Francesco e forse non ne era cosciente fino in fondo...la necessità di credere fermamente nell'artificiale che stai usando, come capire il comportamento dei pesci grazie alla sua conoscenza del mare da di dentro, il senso dell'acqua....è lui che mi ha fatto capire tutte queste cose!
Alle cinque e trenta sono alla foce della Gravona, a sud di Ajaccio...c'è uno spinner Francese col buldo e un anguillina in silicone non lontano da me...io monto un tide bianco, cerco una spigola...voglio anch'io “le bar”!
Dopo un po' di lanci nel silezio totale all'improvviso la botta secca a cinque metri da me! E' vitale, si muove molto...penso ad una spigolotta...esce dall'acqua la testa di un vispo barracudino di un chiletto circa...
Lo spiaggio delicatamente e mi dirigo verso lo zaino poggiato sulla spiaggia a prendere boga e pinze... lo slamo delicatamente senza toccarlo, poso nella sabbia la canna e mi infilo in mare...lo ossigeno, le pinne sono ritte e si riprende presto...i suoi occhi mi guardano attenti come per ringraziarmi...due foto ed è libero di nuotare nel suo elemento naturale!
Mi tremano le gambe, è il mio primo rilascio ed avviene in una mattina speciale...mi siedo sulla spiaggia e piango...ma sono felice, Francesco sarebbe stato contento e mi avrebbe fatto i complimenti!
Io posso ridare la vita a quegli animali che lui non poteva far rivivere!
Francesco aveva 27 anni come me e se ne è andato seguendo la sua passione e il suo sogno chiamato mare...
Ogni mio lancio d'ora in poi lo farò insieme a te e non sarò mai solo a pesca a bocca d'Ombrone d'Inverno né sulle scogliere ripide dell'Argentario la mattina all'alba d'Ottobre...
Ciao Francesco ci si vede la prossima volta a pesca!
A tutti voi grazie infinite,
Andrea Spinelli “il nonno”
...se anche solo uno di voi penserà a Francesco quando vedrà un bel pesce riprendere libero la via del mare ve ne sarò infinitamente grato e sono sicuro pure lui lo sarà!
