per il resto
te l'appoggioChi legge, se legge, penserà ciò che vuole.
Non c'è nessuna baruffa, ma modi diversi di vedere un argomento controverso per il quale dobbiamo stare tutti molto attenti ed ascoltare tutte le opinioni.
Moderatori:Staff Seaspin, Staff Moderatori
te l'appoggioChi legge, se legge, penserà ciò che vuole.
Non c'è nessuna baruffa, ma modi diversi di vedere un argomento controverso per il quale dobbiamo stare tutti molto attenti ed ascoltare tutte le opinioni.
Ciascuno ha la sua etica, poi (molto poi in Italia ) ci sono le regole.ullrich ha scritto:e qui te l'appoggio così come appoggio BCP.mimmus ha scritto:Grande BcP! L'Etica è ciò che più di ogni altra cosa caratterizza l'evoluzione del nostro pensiero.
Io mi sento molto "etico" quando prendo un pesce, lo uccido, lo pulisco e lo porto a casa per mangiarlo con mia moglie e i miei figli. Dirò di più è uno degli atti, portare il cibo (pescato, raccolto) a casa e mangiarlo con i miei che mi fa essere quasi tutt'uno con la natura e con gli altri esseri viventi: uccidendo e mangiando il pesce sento di rispettarlo, che la sua morte abbia un senso.
Ho rilasciato tantissimi pesci, ma sinceramente, non ho provato nessuna emozione. Li ho rilasciati perchè erano piccoli da sacrificare. Altre volte in frenesia ho pescato e rilasciato pesci che a posteriori dico: per quale motivo gli ho rotto le palle? La risposta che mi do, in tutta onestà non mi fa onore.
Il concetto in questo caso credo sia un po' diverso.mimmus ha scritto:Io non vedo modernità nel procacciarsi il cibo direttamente, in un mondo dove la troppa popolazione impone la delega della produzione del cibo a strutture preposte. La pesca (professionale) è rimasta l'unica attività di approvvigionamento di cibo legata alle risorse naturali: come disse Mattia (Mr_Cappotto) qualche tempo fa, immaginiamo se la carne dovesse essere procurata da torme di cacciatori o i vegetali da bande di raccoglitori... roba dismessa parecchie migliaia di anni fa.